Santuario di S. Bartolomeo (sec. XVIII)

Situata nei pressi dell’altura denominata Monte Cimone

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Descrizione

L’ipotesi più accreditata fa ritenere che la chiesetta, situata nei pressi dell’altura denominata Monte Cimone, ad ovest dell’abitato di Magno, sia stata in origine un eremo che i Benedettini dedicarono alla SS. Trinità e a S. Bartolomeo. L’attuale Santuario è riedificato dal 1737 al 1742 ad opera di Domenico Fiorenza, un capomastro attivo in quegli anni anche a Gardone.

 I lavori portano in particolare alla costruzione della nuova cappella maggiore e della spaziosa navata, ingentilita da due eleganti portali e risparmiano l’antico oratorio che forse è l’attuale sagrestia. Una relazione firmata dal parroco Giuseppe Aguzzi e datata 1775 informa che nella chiesetta, custodita da un romito che veste l’abito degli Osservanti di S. Francesco si celebra in alcune feste dell’anno ed altri giorni ancora per i publici o privati bisogni ad istanza del publico e dei divoti Nel 1885 gli abitanti della frazione di Magno preservati dall’epidemia di colera stabiliscono di celebrare come festa di precetto il giorno 24 agosto dedicato a S. Bartolomeo. Sottoposto ad alcune opere di restauro, soprattutto alle strutture del tetto, sul finire degli anni ’50, il Santuario ha subito l’ultimo notevole intervento di ripristino negli anni Novanta del ‘900.

La pala dell’altare maggiore, firmata da Antonio Paglia e datata 1741 è attualmente ospitata, a scopo conservativo, nel palazzo municipale di Gardone. Raffigura il patrono con la SS. Trinità e Bernardo Abate. Nelle sale del municipio gardonese hanno trovato sistemazione anche altri dipinti provenienti dalla chiesetta. Particolarmente interessanti Il miracolo della Madonna della Neve ed i tondi degli evangelisti Matteo Marco e Luca attribuiti a Fausto Bocchi. Il Santuario presenta sul presbiterio affreschi firmati da Pietro Scalvini e datati 1742. Il pittore raffigura nel lato sinistro il Martirio di S. Panacea e su quello destro Il miracolo di S. Isidoro. Notevole sulla parete sinistra della navata, inserita in una architettura dipinta una Immacolata dovuta ancora allo Scalvini e coeva agli affreschi datati

Modalità di accesso:

Accesso libero e gratuito.

Indirizzo

Contatti

  • Telefono: 030 8911583

Pagina aggiornata il 09/05/2024